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Seconda edizione “Vinea est prima. Insediamenti produttivi della Campania tra età antica e medioevo”

 

(di Marco Gallo) Il 15 novembre, presso il museo Civico-Archeologico di Mondragone sito all’interno del Palazzo Ducale, si terrà la conferenza stampa sulla seconda edizione del Convegno Internazionale di Studi Vinea est prima. Insediamenti produttivi della Campania tra età antica e medioevo.

 

 

Un’iniziativa unica e irripetibile promossa dall’assessorato al patrimonio archeologico del Comune di Mondragone, che si prefigge l’obiettivo di valorizzare la storia del vino dalla Mesopotamia alla Magna Grecia, dalle anfore romane ai calici rinascimentali; in una cornice storica in cui il vino ha accompagnato l’uomo alla scoperta della convivialità, dell’economia e dell’identità culturale.

L’evento internazionale ripercorre un affascinante cammino verso le antiche rotte del vino e vedrà la partecipazione di studiosi e personalità di rilievo provenienti da tutto il mondo.

 

 

L’obiettivo è ambizioso: ricostruire l’evoluzione della coltivazione della vite e del consumo di vino dall’età antica fino all’età moderna, con uno sguardo particolare rivolto al bacino del Mediterraneo e, in modo speciale, alla Campania: una delle terreitaliane che conserva ancora oggi solide e millenarie tradizionienologiche.

La regione, cuore pulsante della produzione vitivinicola sin dall’antichità, sarà protagonista di un focus dedicato: un viaggio nella storia del Falernum vinum, considerato il primo D.O.C.della storia. Questo vino leggendario, prodotto sulle pendici del Monte Massico dai primi coloni di Sinuessa, divenne in epoca romana un vero e proprio marchio di eccellenza, esportato in tutto il Mediterraneo fino ai confini del mondo allora conosciuto.

 

Nelle giornate di studio del 5 e 6 dicembre 2025, gli esperti si confronteranno su analisi archeologiche e monumentali, indagando i resti di antichi impianti di produzione, ville rustiche e anfore commerciali, ma anche su ricerche interdisciplinari che intrecciano archeologia, architettura, paesaggio, iconografia, letteratura e storia culturale.

Non si parlerà solo di reperti e di tecniche, ma del vero valore simbolico e sociale del vino: del suo ruolo religioso, dei banchetti storici, del commercio e della sua formazione identitaria nel Mediterraneo.

Un evento che promette di unire storia, ricerca e passione, offrendo al pubblico e agli studiosi un’occasione unica per riscoprire come, da sempre, nel vino si rifletta l’anima di un popolo e la memoria di una civiltà.

 

 

 

 

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