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Mafia nigeriana, un libro di Sergio Nazzaro

 

(di Marco Gallo) Sergio Nazzaro, scrittore e giornalista d’inchiesta, racconta in modo serrato ed efficace la genesi e lo sviluppo dell’operazione Athenaeum, condotta dalla Squadra Antitratta (SAT) di Torino, che tra il 2012 e il 2016 ha portato all’identificazione di 53 persone, 44 delle quali con provvedimento cautelare in carcere. Questi soggetti appartenevano a due pericolose organizzazioni nigeriane denominate Maphite ed Eye, specializzate nello sfruttamento della prostituzione e nel traffico di droga.

 

Nazzaro attinge a intercettazioni inedite, documenti d’archivio e interviste dirette per ricostruire quella che definisce una mafia nuova, di origine nigeriana ma paragonabile alle mafie che già conosciamo. Coniuga in modo brillante l’approccio documentato (intercettazioni, atti giudiziari, accesso alle indagini) con una narrazione che scorre bene, che lo rende accessibile anche a chi non è specialista del fenomeno. È un tema molto attuale e poco trattato, dal momento che fino a poco tempo fa la presenza della mafia nigeriana in Italia era ancora vista come un fenomeno marginale.

 

 

Questo testo, invece, mette in luce quanto essa sia strutturata, transnazionale e simil-mafiosa nei comportamenti. Non è solo cronaca, ma una denuncia alle vulnerabilità dello sfruttamento della prostituzione, delle reti criminali che agiscono nei contesti migratori e della necessità di una forte risposta investigativa e istituzionale.

 

 

Dunque, perché il libro “Mafia nigeriana” di Sergio Nazzaro dovrebbe essere letto?

In primis per aiutare chi vuole avvicinarsi al fenomeno della mafia nigeriana e non ha conoscenze pregresse. In secondo luogo per appassionare chi è già interessato allo studio delle inchieste investigative sulla criminalità organizzata (in questo caso straniera), sulla tratta di esseri umani, sulle migrazioni forzate e sullo sfruttamento.

La mafia nigeriana non è la mafia di qualcun altro, ma riguarda ognuno di noi. E questa prima inchiesta della Squadra Antitratta di Torino è sicuramente un punto di partenza efficace, forte e necessario. Il libro non risolve tutti i quesiti – e probabilmente non lo pretende – ma svolge egregiamente il compito che l’autore stesso ha deciso di assegnargli.

 

 

 

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