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Rocca Montis Dragonis, i normanni e l’imprendibile fortezza naturale

 

(di Marco Gallo) I primi normanni arrivarono dalla Francia meridionale. Erano mercenari, violenti, gente che cambiava casacca per una manciata di monete. Nel corso del tempo, però, approfittando delle crisi interne delle famiglie longobarde divennero essenziali,e da servitori si trasformarono in serviti. Perciò, entrando nelle grazie dei grandi Signori dell’Italia meridionale ottennero terre e possedimenti.

La contea di Aversa, ad esempio, divenne il primo principato normanno duraturo in Italia, una nuova potenza politica del sudche controllava gran parte dei territori di Terra di Lavoro.

Nei primi decenni dell’anno Mille, tre fratelli normanni si spartirono proprio questi territori. Erano i figli di Tancredi d’Altavilla: Guglielmo, detto “Braccio di Ferro”, Drogone (in latino Drogo) e Umfredo, i quali gettarono le fondamenta per la rinascita dei luoghi distrutti dalle scorribande dei saraceni; tra questi anche il castello longobardo sul monte Petrino. Drogone d’Altavilla, in particolare, forse in una delle sue visite alla fortezza, decise di ribattezzarlo col nome di “Rocca” in onore di sua figlia, Rocca d’Altavilla. Ecco perché gli storici ipotizzano che in seguito il castello sia stato intitolato proprio al normanno Drogone. Il monte di Drogone, la rocca di Drogone sul monte, Rocca Monte di Drogone, Rocca Montis Dragonis.

Tutto ciò è plausibile, ma non verificabile. Anche perché agli HAUTEVILLE di Francia (gli Altavilla) si aggiunse un’altra casata non meno rilevante, i DRENGOT, i quali ebbero anch’essi un ruolo centrale per lo sviluppo amministrativo dellafutura Rocca Montis Dragonis. A onor del vero, è bene specificare che la Rocca apparteneva di diritto a Riccardo II (Drengot), conte di Aversa, che sposò proprio Rocca d’Altavilla, figlia dell’indomito Drogone.

Dunque, come anticipato, dal 1030 in poi i normanni trasformarono il loro sistema di vita superando il vecchio status di semplici mercenari. Nel 1046 morì il fratello maggiore, Guglielmo “Braccio di Ferro”, e Drogone venne eletto suo successore. Con la sua spiccata qualità diplomatica riuscì a farsi accettare alla corte del Regno di Napoli non più come semplice servitore a pagamento, ma come alleato potente e necessario. In seguito verrà nominato “Duca e Conte dei Normanni di Puglia e di Calabria” con la compiacenza di Guaimaro IV, duca di Salerno, che gli diede in sposa la figlia Altrude.

Drogone fu saggio, lungimirante, uno scaltro mediatore, capace di pacificare con invidiabile abilità i rapporti conflittuali tra l’imperatore longobardo di Salerno e la casa normanna dei Drengot a lui molto vicina. Nel 1047 fu il primo conte di Puglia e di Calabria riconosciuto dall’imperatore del Sacro Romano Impero. Nonostante questo, però, pur avendo la giusta attitudine al comando, non riuscì a controllare del tutto i conflitti interni tra i baroni dei suoi territori, aggravati ulteriormente dal nascente e preoccupante fenomeno del brigantaggio. Nel 1051 Drogone fu crudelmente assassinato, forse perché la sua influenza era diventata “scomoda” per qualcuno. Un omicidio che resterà per sempre avvolto nel mistero. Gli successe il fratello Umfredo, che poco dopo sposò sua moglie, la cognata Altrude.

È in questo momento storico che nasceva la primissima versione signorile della Rocca, quella che soppianterà per sempre il vecchio Castrum longobardo, munita di “bocche da fuoco” e propugnacoli (avamposti di difesa), e destinata a durare fino al 1500-1600.

Ma l’imprendibile fortezza naturale era difficile da gestire e manutenere. Fu il re normanno Ruggiero, principe di Capua, che nel 1135 decise di intervenire facendola munire di ulterioridifese.

Probabilmente, quando egli si ritrovò sull’ultimo culmine della maestosa Rocca, la sua meraviglia crebbe ancor di più nel vedereper la prima volta che da quell’altezza si poteva scorgere il Regno di Napoli in tutta la sua estesa imponenza e bellezza.

 

 

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