
(di Marco Gallo) Un affascinante viaggio nel passato preistorico è stato aperto tra le colline del Massico e del Petrino, grazie alle scoperte archeologiche che hanno arricchito la storia di questa zona.
È stato scoperto che, tra circa 34.000 e 27.000 anni fa, durante il Paleolitico superiore, i nostri antichi antenati si rifugiarono proprio in alcune delle aree più suggestive del territorio, lasciando tracce indelebili del loro passaggio.
Gli scavi condotti nel 1994 hanno portato alla luce alcune grotte preistoriche, grazie al ritrovamento di numerosi manufatti in selce(utensili fabbricati dall’uomo primitivo di allora).
Le ricerche, condotte da un team di studiosi dell’Università di Napoli Federico II e della Soprintendenza archeologica delle province di Napoli e Caserta, hanno evidenziato diverse fasi di ripopolamento e insediamento in tutta l’area del Monte Massico, coinvolgendo località come Sessa Aurunca, Carinola e Falciano del Massico.
Tra i siti più significativi troviamo:
Queste scoperte, che si aggiungono a quelle già note sulla Rocca Montis Dragonis e alle future ricerche presso la villa romana di Colombrello, rappresentano un passo fondamentale per comprendere meglio la ricca e complessa storia di un territorio ancora poco attenzionato in termini storico-culturale.
Il lavoro degli archeologi continua.
Ogni nuovo reperto che vedrà la luce da qui a qualche anno,contribuirà a ricostruire il mosaico dell’antica identità di un vastissimo territorio della provincia di Caserta.
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