


Al termine della requisitoria, ripercorrendo le fasi processuali, acclarando l’insussistenza dei reati ascritti al sindaco di Sparanise Salvatore Martiello e alla segretaria comunale Daniela Rocco, il pubblico ministero ha chiesto al Presidente del collegio giudicante Dott. Giovanni Caparco l’assoluzione dei due imputati perché il fatto non sussiste.

Termina cosi una delle vicende più tristi degli ultimi 50 anni della storia politica sparanisana. Un’assoluzione che giunge dopo un arresto, una detenzione ai domiciliari, un lungo periodo di divieto di dimora nella sua città.
C’è sicuramente gioia ma anche un pizzico di amarezza per le motivazioni e le modalità in cui l’intera vicenda si è svolta. Per la gogna mediatica alla quale è stato sottoposto Salvatore Martiello, spesso senza diritto di replica, al livello di barbarie raggiunto dalla politica locale che, evidentemente, ha scelto di non accettare la volontà popolare e perseguire, in nome di una legalità che nella sostanza di oggi dice tutt’altro, strade che di politico non hanno nulla.
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