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Rome in Reverse: da Falciano del Massico a Copenaghen. Antonietta Pacifico il 21 sbarca all’Auditorium Novecento di Napoli insieme a Noklan. Paesaggi sonori tra elettronica e malinconia

 

Il carisma, la passione, la fantasia, le capacità. Soltanto alcuni degli innumerevoli pregi di Antonietta Pacifico, in arte Rome in Reverse. Un insieme di virtù plasmate da un carattere che le hanno permesso di farsi strada. Dalla piccola Falciano del Massico, in provincia di Caserta, fino a Copenaghen, superando, tuttavia, quelli che paradossalmente potrebbero sembrare limiti territoriali legati, “semplicemente” ad Italia e Danimarca.  L’Europa, ma come anche l’Asia, si sa, offrono molto sul panorama musicale elettronico e, a quanto pare, la giovanissima Rome in Reverse, Antonietta Pacifico, si sta mostrando capace di assorbirli tutti, abbracciarli, muovendosi su un’onda sonora che, è il caso di dirlo, va oltre ogni confine.

 

 

Uno dei numerosi eventi in programma della giovane artista, il 21 novembre prossimo, toccherà le nostre terre. Napoli, già pronta ad accoglierla, la vedrà esibirsi all’Auditorium Novecento, insieme a Noklan, artista e producer napoletano. La prestigiosa location, nel cuore di Partenope, aperta da sempre a nuove incursioni sonore, sperimentali e con ampio respiro europeo, propone un live set che fonde elettronica organica, introspezione e atmosfere cinematografiche, un viaggio sonoro che racconta la connessione tra movimento, memoria e paesaggio interiore.

Un momento d’arte, chiaramente, ben oltre quelle che potrebbero sembrare semplici aspettative musicali. In un’epoca in cui il concetto di discoteca, ormai superato, lascia spazio ad irruzioni musicali profonde e capaci di offrire una vera e propria “esperienza” al pubblico, sonorità di questo genere giocano un ruolo fondamentale.

 

 

 

Una evoluzione sociale, in cui la musica si ritaglia uno spazio importante, sperimentando su essa stessa. Sperimentazione che punta a portare il pubblico oltre i confini, superando le barriere, facendolo sentire parte viva di un’emozione, un’agitazione, un turbamento lecito. Una sensazione autentica. Ed è proprio in questo preciso punto che la musica entra in contatto con quelle che sono le mutazioni sociali degli ultimi anni: voler trovare nuovi orizzonti laddove, i precedenti, risultano superati e, in un certo senso, “legalizzati”. Un punto specifico che ci dà la sintesi, su scala sociale, di quella che, ad esempio, potrebbe essere la parabola del rave-party, un tempo realmente borderline, oggi, quasi come le discoteche, superato o, forse, troppo “omologato”.

 

Andare oltre, dunque, si può. Muovendosi nella sfera di ciò che è concesso, ma lasciandosi trasportare da sonorità nuove, realmente sperimentali. E qui, appunto, elettronica organica, introspezione, melodie profonde e paesaggi sonori.

Dietro il nome Rome in Reverse, come dicevamo, si cela la producer e performer italiana originaria di Falciano del Massico Antonietta Pacifico, artista che ha fatto della contaminazione tra emozione e tecnologia la sua firma sonora. Con base tra Danimarca e Italia, Rome in Reverse esplora un’elettronica atmosferica e profonda, sospesa tra i mondi di Christian Löffler, Bonobo e Apparat, ma sempre riconoscibile per la sua delicatezza ritmica e la forza evocativa delle sue melodie.

Negli ultimi anni ha portato la sua musica in tour in tutta Europa e Asia, esibendosi sia in festival internazionali che in spazi intimi, dove il suo live set unisce pulsazioni downtempo e suggestioni visive immersive. Un’esperienza unica, dunque, che si ha la possibilità di poter vivere il 21 novembre, presso l’Auditorium Novecento di Napoli. Buon ascolto. 

 

 

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