The Report Zone

Notizie e Reportage

Biagio Greco, la storia di Mondragone

 

 

 

(di Marco Gallo) Nel 2027 uno dei gioielli letterari più importanti della città di Mondragone compirà cento anni. Storia di Mondragone, scrittoda Biagio Greco nel 1927, è stato ristampato dall’amministrazione comunale nel 2007 per festeggiare gli ottant’anni dalla prima pubblicazione.

 

Un lavoro magistrale il suo; ricerche documentalinon semplici che hanno regalato a tutta la comunità mondragoneseun’eredità preziosissima: le tradizioni di un popolo e la storia di un castello medievale (la Rocca Montis Dragonis) e di tutti i Signori che l’hanno avuto in gestione.

 

Ciò nonostante, prima di approfondire e apprezzare Biagio Greco come storico e ricercatore – non a caso il Museo Civico Archeologico è stato intitolato proprio a lui – bisognerebbeapprezzarlo come uomo, suddividendo la personalità che emerge nel suo libro in due aspetti: Rivoluzionario del linguaggio e Moralista nel contenuto.

 

1. Rivoluzionario del linguaggio perché Greco ha di fatto rivoluzionato tutto ciò che si conosceva su Mondragone,ricercando scrupolosamente e recuperato antichi documenti dall’Archivio storico di Napoli, nei Registri angioini, negli archivi del Monastero di Montecassino. Con la sua costanza èriuscito a sintetizzare centinai di documenti compiendo un vero e proprio miracolo. Come detto, grazie a lui oggi Mondragone ha una sua precisa identità. Grazie al suo impegno disinteressato oggi si conoscono le vicende storiche della Rocca Montis Dragonis, i feudatari che l’hanno posseduta per centinaia di anni, le battaglie che hanno coinvolto Rocca Mondragone e Terra Mondragone, nonché la fama di imprendibilità agevolata dalla strategica posizione geografica.
 
 
2. Ma Biagio Greco è stato anche un Moralista nel contenuto. Nel suo libro, egli denunciava l’approssimazione, la superficialità con cui già a quel tempo si tutelavano le incredibili risorse storico-archeologiche del territorio, non solo dalla politica maanche dai suoi stessi abitanti. Addirittura auspicava in un recupero e restauro tempestivo del palazzo medievale che lentamente, anno dopo anni, perdeva pezzi a causa dell’erosione e dell’incuria umana.

In un passo significativo della sua opera scriveva: “È stato un lavoro difficile, certosino, fatto di abnegazione, pazienza e perseveranza, dati i molti ostacoli trovati in quasi tutti gli archivi o biblioteche, che pare abbiano fatto a gara non solo a rendere difficili le mie ricerche, ma anche scoraggiarle. Avrei dovuto intitolare il mio lavoro Monografie; ma poiché esso comprende non solo la genesi e la cronaca dei fatti, ma anche lo studio dell’ambiente fisico e morale, le risorse e le deficienze, il trionfo e la disfatta nel campo morale (lo ripete per la seconda volta n.d.r), fisico, economico… nelle mete finora raggiunte nella vita pubblica ed anche un poco nell’aspirazione e miglioramento in avvenire; così, in senso molto generale, gli ho mantenuto il titolo di Intervista”.

In attesa del centenario dalla pubblicazione del libro, “Storia di Mondragone”, non possiamo far altro che ricordare con immensa nostalgia cosa ha rappresentato il suo lavoro e quali progetti potrebbero essere pensati in virtù dell’eredità che ha lasciato.

(Foto puramente esplicativa)

TIENITI AGGIORNATO SULLE NOTIZIE DELLA CITTA’, CLICCA SUL LOGO QUI SOTTO E SEGUI LA PAGINA “QUESTO E’ MONDRAGONE”