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L’ipotetico porto di Sinuessa: studi, ricerche e supposizioni

 

 

 

(di Marco Gallo) Nel 2013 i ricercatori ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile)tennero un convegno a Sessa Aurunca sulla scoperta di nuovi reperti archeologici presso l’antica colonia romana di Sinuessa.

 

Gli scavi degli anni 1993 e 1994, a opera della Soprintendenza di Napoli e Caserta all’interno del sito, avevano ormai archiviatol’ipotesi delle leggende e dei miti che avrebbero fatto sprofondare parte della città a causa di lenti ma continui bradisismi. Nello specifico, gli scavi del 1994, effettuati a pochi passi dal Foro sinuessano, dimostravano inequivocabilmente che tutto l’impianto urbanistico della città giaceva sulla terraferma e non fu mai inghiottito da alcun evento catastrofico. Una parte di Sinuessa e delle sue necropoli, infatti, sopravvive ancora poco distante dal mare, a circa un metro di ciottoli, sabbia e calcare.

I ricercatori ENEA, però, durante il convegno segnalarono la presenza di strutture e reperti archeologici a poche centinaia di metri dalla riva, in un tratto di mare ricompreso tra Rio San Limato e il villaggio turistico di Baia Azzurra. Questa incredibile scoperta riap due annose questioni:

1. Esistenza in età romana di una lingua di terra emersa e di una laguna davanti alla colonia di Sinuessa;
 
2. Esistenza di un porto sommerso, perfettamente funzionante, e collegato alla città per mezzo di un asse stradale basolato.
 

L’aspetto costiero attuale è formato da una riva sabbiosa, bassa, con un fondale antistante all’antica città che presenta caratteristiche morfologiche e ambientali tali da non soddisfare le ipotesi di un porto. Tuttavia, le conclusioni dei ricercatori ENEA furono a dir poco stupefacenti.

 

“Il porto di Sinuessa non si instaurò ma addirittura favorì l’espansione del commercio delle derrate alimentari nelle colonie dislocate lungo le coste del Mediterraneo”.

 

Dunque, ancora troppi dubbi e risposte incerte. Occorreranno altre ricerche – semmai svolte congiuntamente tra geologi e archeologici – per risolvere definitivamente il mistero del “porto di Sinuessa”. Un’idea brillante che ci fa sperare, ma che allo stato attuale resta ancora un’ipotesa aperta senza soluzioni. (Foto generata con IA)

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