
(di Marco Gallo) Gli Ausoni e gli antichi abitanti del Villaggio dei Ciclamini non apportarono modifiche significative al paesaggio circostante e alla zona pedemontana dalla base del monte Petrino – all’epoca paludosa e infestata da acquitrini pullulanti di larve e insetti – fino al fiume Volturno.
Solo dopo la conquista romana, grazie a SuessaAurunca e alla fondazione delle Colonie Civium Romanorum di Sinuessa nel 296 d.C., queste terre furono in parte prosciugate e bonificate.
La vera svolta si ebbe con l’arrivo dei Longobardi, i quali costruirono sulla sommità del monte la prima struttura difensiva, il Castrum. Questo evento rappresenta l’inizio di un lungo periodo di fortificazioni e modifiche, definito dagli storici come “periodo di incastellamento”, che si estese tra il 400 e il 1100 d.C. Si ipotizza che il primo insediamento fortificato sul Petrino sia stato realizzato proprio dai Longobardi intorno all’anno 879 d.C., in seguito alla frammentazione della Contea di Capua e alla spartizione delle terre tra gli eredi del Vescovo-Conte Landone.
Dopo la sua morte, le terre casertane di Caiazzo e Carinola (in quegli anni la Rocca sul Petrino era sotto il controllo di Carinola) furono assegnate al nipote del Vescovo che portava il suo stesso nome, Landone, figlio di Landolfo. Tuttavia, questa situazione si rivelò fragile: conflitti tra gli eredi e l’avanzata dei Saraceni, che cominciarono a infestare le coste tirreniche, minacciarono la stabilità della regione.
La famiglia longobarda si trovò così a dover affrontare due gravi minacce: le lotte interne per il controllo delle terre e le incursioni dei saraceni, che portavano saccheggi e distruzioni.
Nonostante la crisi le minacce furono debellate, ma a quale prezzo?
La storia del Monte Petrino e delle sue fortificazioni è un esempio di come le vicende di potere, guerre e alleanze abbiano lasciato un’impronta indelebile nel paesaggio e nella memoria di questa terra. Nei prossimi articoli approfondiremo le conseguenze di questi eventi e il loro impatto sulla nascita della Rocca Montis Dragonis, simbolo di un passato ricco di sfide e trasformazioni.
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