
(di Marco Gallo) Tutto ebbe inizio da: così parlò Bellavista è un libro di Massimo Colatosti, attore e scrittore, residente nella frazione di Corigliano di Sessa Aurunca (CE).
Il testo descrive gli anni Ottanta e Novanta, periodo in cui l’artista Colatosti ha lavorato fianco a fianco con il grande Luciano De Crescenzo.
Nel libro si possono consultare facilmente documenti, articoli, estratti autentici di un momento storico cinematografico in cui le viuzze di Napoli erano diventate il palcoscenico attivo del film “Così Parlo Bellavista”, immortalando gli attimi più significativi della quotidianità partenopea. Massimo Colatosti è stato proprio uno dei protagonisti del film, e nel suo libroemergono i passi di un impegno costante e disciplinato nel mondo dell’arte napoletana.
Nel 2022 è intervenuto ai microfoni de “I Tirapietre“, trasmissione radiofonica condotta da Luca Cirillo, Donato Martucci e Francesco Capodanno, sulle frequenze di Radio Amore Campania,rivelando alcuni divertenti retroscena del famoso film di De Crescenzo.
«La battuta nel film Così parlò Bellavista: “tremila lire? S’avessambriacà ‘a machina?” Ha una storia» precisava. «Se compri il libro da cui è tratto il film, non esiste questa frase. Mi presentai a Roma con un amico e Luciano De Crescenzo disse a GeppyGleijeses: “Hai visto quel Massimo, è proprio sfeziuso?”, Geppyrispose: “Pure tu ci hai fatto caso?”. Luciano venne da me e disse: “Guagliò dimane te faccio fa l’attore, tu sei l’attore che tutti vorrebbero avere come amico”».
Al termine dell’intervista Colasanti ha aggiunto: «Mi fece una promessa (De Crescenzo n.d.r.) o, se volete, una velata minaccia e disse: “Si me chiamme nata vota ingegnere nun te faccio fa niente. Chiammame comme vuò tu”.
Così io gli dissi: “Siccome papà non ce l’ho, ti chiamo papà”. Quando feci la battuta: “S’avessa‘mbriacà a machina”, nel film, a Luciano piacque tantissimo, tanto che me la fece ripetere una volta sola. È diventato un vero cult, ma ci sono tantissimi aneddoti su quell’avventura che potrei svelare».
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