Mondragone soffre nel fumo dei roghi tossici e della cattiva politica
MONDRAGONE. Il Triglione è stato ancora teatro di un rogo tossico che ha reso l’aria irrespirabile. L’evento non può considerarsi “isolato”, dal momento che da giorni, purtroppo, vengono bruciati i rifiuti in diverse aree periferiche della città.
L’azione della politica, in questi casi, dovrebbe essere puntuale e decisa. In una città che soffre, da tempo, la violenza di questo fenomeno, un’amministrazione attenta avrebbe già individuato e formalizzato un piano a riguardo. A quanto pare, però, la giunta di Pacifico ha sempre ignorato le proposte dei cittadini sensibili al problema. Il 10 dicembre 2019, il Coordinamento Stop Roghi Tossici – Mondragone comunicava la presentazione di un documento a contrasto del triste fenomeno dei roghi tossici. Sull’esperienza del Piano di Contrasto ai Roghi di Rifiuti, firmato dai Sindaci di 21 comuni (non dal nostro), quindi, veniva protocollato un documento che includeva diverse proposte.
Lo screening delle aree interessate da cumuli di rifiuti sul territorio comunale; la predisposizione di un sistema di monitoraggio più efficace delle zone interessate dai cumuli con l’installazione di nuove fototrappole e la messa in funzione di quelle già esistenti ma giacenti presso gli Uffici Comunali; l’istituzione di un registro degli impianti di videosorveglianza; un censimento dei siti interessati dagli sversamenti illeciti di rifiuti e la relativa individuazione dei centri di raccolta, finalizzati al primo trattamento, con particolare riferimento agli pneumatici, agli scarti tessili, agli ingombranti, ai rifiuti derivanti da produzioni agricole. A questo documento, firmato da più di duecento persone, l’amministrazione ha risposto con un inquietante ed arrogante silenzio. Non si può essere indifferenti alla salute delle cittadine e dei cittadini. Non si può ignorare un problema di tali dimensioni.
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