MONDRAGONE. “Caro fratello don Osvaldo, ti voglio bene! Specie in questo momento.
Ma che ne sa parte del mondo del cuore di un prete: delle ansie che rabbuiano, dei morsi dell’impossibilità, delle lacrime da asciugare. Ci condannano se parliamo, ci rimproverano se tacciamo, ci osteggiano se facciamo. Ci consolano le parole di san Paolo: “siamo divenuti spazzatura del mondo”!
Questa nostra epoca che confonde verità con opinione, che stigmatizza le mancanze altrui e mai le proprie, che invoca misericordia ma non ha pietà, che cerca il bene ma non lo produce.
Dimmi fratello Osvaldo: quelli che oggi ti accusano di omertà, sono gli stessi che poi vengono ad aiutarti alla mensa caritas? Chi scrive “I care” è lo stesso che viene a fare il tuo doposcuola agli immigrati? Chi ti taccia di silenzio compromettente è lo stesso che denuncia alle forze dell’ordine? Dove erano questi grandi sapientoni quando tempo fa qualche prete mondragonese denunciava la camorra ai carabinieri? Quando venivano scritte le pagine del catechismo della legalità? Quando tu percorri da solo le strade della diocesi per sovvenire alle necessità dei poveri? Quando alcuni mettono a repentaglio la tua incolumità? Operiamo aldilà delle telecamere e della ribalta, perché abbiamo a cuore l’uomo non la visibilità.
È mai possibile che le piaghe sociali di Mondragone sono frutto di chi risponde con le attività e la vicinanza alle fragilità umane? Che mondo impazzito è il nostro! Siamo ormai bersaglio di fango gratuito. Polarizzazione del disagio collettivo. Responsabili di malefatte altrui. Ricorda ciò che qualche giorno fa ci ha suggerito il nostro papa Francesco: “la verità si proclama col silenzio e la preghiera”.
Fratello mio, continua a pregare perché nell’ora della tribolazione non venga meno l’entusiasmo. Prega per gli accusatori, perché inseguono solo audience e populismo. Prega per gli ultimi, perché non hanno più voce di riscatto. E sappi che tanta gente e tanti preti ti sostengono e ti amano, perché ti conoscono!
E a chi ha la soluzione in tasca per ogni problema, una sola parola: vi stiamo aspettando!
Benedicici padre Osvaldo… Tuo fratello don Roberto”.
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